I NOSTRI MATERIALI

I TRONCHI DI PALMA
La Palma da cocco e' originaria delle regioni tropicali dell'Oriente, è oggi coltivata sia nel continente asiatico (India, Ceylon, Indonesia) che in America centrale e meridionale (Messico, Brasile);
La Palma da cocco è una pianta molto longeva, che può arrivare ad oltre 100 anni di vita; ha un tronco unico, alto 20-30 m, con corteccia levigata e grigia, segnato dalle cicatrici anulari delle vecchie foglie. 
Il frutto, grosso quanto una testa d'uomo e pesante 1-2 kg, è una drupa con epicarpo sottile, liscio e di colore grigio-brunastro.
 La noce di cocco viene utilizzata per intero, come frutto o nelle sue parti: le fibre del mesocarpo, il latte, la mandorla o polpa, il guscio. 

Dalla polpa, ricca di grasso, si estrae l'olio di cocco, usato nell'industria alimentare e dei saponi.
Anche altre parti della pianta sono comunque usate, come le foglie, con cui si realizzano cesti, coperture di tetti, ecc., o le gemme terminali della pianta ormai adulta che costituiscono un ottimo cavolo-palmizio, o ancora la linfa zuccherina che viene fatta sgorgare con opportuni tagli da alcune infiorescenze e dalla quale si ricava una bevanda alcolica nota come Toddy o vino di palma.

IL LEGNO di  SHEESHAM


L’ albero dello sheesham ha una crescita particolarmente rapida, ed è presente in rigogliose foreste per la maggior parte situate nelle zone collinari del nord dell’India. Normalmente la sua altezza supera i 20 metri per oltre 2 di larghezza. La crescente domanda ha fatto sì che intorno alle città dove viene maggiormente lavorato come Saharampur, Jodhpur e Jaipur, sono state create numerose piantagioni per permetterne un costante approvvigionamento.
Il legno dello sheesham è di colore marrone con venature rossastre ed ha ottime caratteristiche di durezza e trattabilità .
Tali caratteristiche unite ad un’ottima resistenza agli insetti ne garantiscono una notevole durata nel tempo ed è quindi particolarmente adatto ad essere intarsiato e lavorato nella produzione di mobili di pregio.
Per conservare i mobili in Sheesham nel loro splendore originale bisogna lucidarlo ogni 3 mesi con olio di limone o con cera per mobili. 

Per la rimozione di eventuali macchie d’acqua si usa olio paglierino. 
Questo legno è comunque già in origine ricco d’olio e l’uso giornaliero ne evidenzia l’ottima finitura.

IL LEGNO di TEAK

Il teak è un legno assai duro, tra i più pregiati per la bellezza e per le eccezionali doti di solidità e resistenza sia alle sollecitazioni meccaniche che agli agenti atmosferici. 

Proviene da diversi alberi, ma specialmente dalla Tectona Grandis, spontanea in tutta l'Asia Orientale e soprattutto in Indonesia. 
Generalmente si abbattono alberi di almeno cento anni ed una circonferenza minima di un metro. 
Attualmente in Indonesia la produzione di teak è rigorosamente controllata dal governo, in tal modo lo Stato proprietario e gestore delle piantagioni riesce a fornire legno maturo, senza provocare danni all'equilibrio ambientale.
Il Teak, anche esposto per anni agli agenti atmosferici non necessita di manutenzione poiché è impregnato naturalmente di un olio resinoso.

Non a caso questo legno è usato per la costruzione di coperte di imbarcazioni: non viene intaccato dalla salsedine ed è perciò incorruttibile. 
Grazie all'olio di cui è impregnato non si danneggia né per l'umidità né per la siccità e non si deteriora.
Sotto il sole perde il colore bruno dorato e acquista la tonalità grigio chiaro che lo contraddistingue. Per la pulizia si utilizza una spazzola con acqua e sapone. 
Se si vuole inscurire nuovamente il legno, basta applicare olio di teak una o due volte all'anno; tale trattamento non è indispensabile e non ne aumenta la durabilità.
 
LA CANNA GENTILE
La Canna comune (Arundo donax Linnaeus, 1753) o canna domestica è una pianta erbacea perenne e dal fusto lungo, cavo e robusto, che cresce in acque dolci o moderatamente salmastre.
Si estende dal bacino del Mediterraneo al Medio Oriente fino all’India, ma attualmente la canna si può trovare sia piantata che naturalizzata nelle regioni temperate e subtropicali di entrambi gli emisferi.
Forma dense macchie in terreni umidi di ambiente ripariale, lungo gli argini di fiumi e stagni ma anche sui marigini di campi coltivati e sulle dune sabbiose.
La specie è caratterizzata da elevata adattabilità a suoli aridi e salini, è la più grande tra le canne d’Europa raggiungendo circa 6 metri
d’altezza. Presenta fusti cavi del diametro di 2-3 cm, con foglie alterne di colore grigio-verde, lunghe 30-60 cm e di forma lanceolata.
  
IL GIUNCO

 


Pianta erbacea della famiglia delle Giuncacee, comprendente circa 300 specie (alcune rampicanti), di cui una quarantina si trovano anche in Italia.
Vive in luoghi umidi, ai margini di stagni ed acquitrini e nei folti boschi ombrosi. 

Il fusto cilindrico, alto fino a 150 cm, è simile alle foglie con le quali forma fitti ciuffi. Il suo nome deriva dal verbo latino jungere, cioè "legare", con chiaro riferimento all’uso che da sempre è stato fatto con i fusti flessibili ed abbastanza tenaci di questa pianta, utilizzata per fabbricare ceste e legacci.
  


IL BAMBU'  

Il Bambù è una pianta erbacea, spontanea, con fusti alti, originaria delle regioni tropicali con un rapidissimo ciclo di crescita che in natura raggiunge anche i 40 m di altezza e che ha delle notevoli capacità di contrastare l’inquinamento atmosferico.
Dai fusti si ricavano dei bastoni flessibili, che vengono utilizzati per costruire mobili leggeri e robusti.
Viene raccolto, essiccato, tagliato nelle varie dimensioni di diametro e lunghezza per arrivare al prodotto finitoLa resistenza del Giant Bambù, la più grande tra le specie esistenti ( che arriva a contare fino a 30 cm di diametro) e il suo ampio utilizzo (in Oriente è impiegato addirittura come legame da costruzione), permette di soddisfare ogni esigenza d'arredo, sia per interni che per giardini. La sua resistenza e leggerezza lo rendono paragonabile alle prestazioni dell'acciaio tanto che è stato definito appunto come “acciaio naturale”
Il bambù si presta ad essere tagliato molto più facilmente di qualsiasi altro tronco d’albero: con segmenti di grandezza varia si costruiscono palizzate e capanne.
I fusti cavi vengono utilizzati per farne condotte d'acqua rudimentali, recipienti, legname da costruzione. 
Segato obliquamente il bambù fornisce armi terribili, pugnali o spade o fasci di lance da collocare al fondo di trappole per impalare e uccidere grossi animali. Il bambù più sottile è più flessibile può venire trasformato in arco e fornisce ovviamente le frecce.
Dalla Malesia alle isole Marchesi, la canna di diametro medio si trasforma in cerbottana.
Con le canne più sottili si fanno cesti e stuoie.
Quelle di varie misure vengono utilizzate per far musica mediante il flauto semplice o la siringa, e sono delle fruste naturali.
E' usato dall'artigiano, lavorato con la fiamma per poterlo curvare nelle forme volute, per realizzare componenti d'arredamento come armadietti, librerie, poltrone, lampadari, porta-riviste, eccetera freschi, leggeri ed armoniosi.
Le piante sottili o più giovani servono per bastoni, ombrelli, mobili, ecc.
Altra sorpresa che ci riservano i bambù, per chi può assistere ad essa, è la fioritura: dilazionata nel tempo, ad intervalli non proprio regolari, 30-60-120 anni, come una sveglia memorizzata geneticamente che, quando accade, porta alla morte della pianta.

E intere popolazioni di bambù allora muoiono, e la specie coinvolta fiorisce in ogni parte del mondo contemporaneamente. 

 L' ABACA 
Si ottiene scortecciando e trafilando le canne dei giunchi o del rattan per ottenere delle strisce lunghe, sottili e flessibili.
Il più pregiato è quello ricavato dal rattan indonesiano.
È ideale per essere intrecciato manualmente, ottenendo una trama molto fitta e morbida.

 

IL GIACINTO D'ACQUA

Il giacinto acquatico o Eichhornia crassipes è una pianta acquatica, erbacea e perenne, originaria delle regioni tropicali e naturalizzata nelle regioni meridionali degli Stati Uniti e in Australia.

Il giacinto acquatico è caratterizzato da fiori lilla punteggiati di giallo, riuniti in spighe sciolte, lunghe circa 30 cm.
I piccioli delle foglie sono rigonfi e contengono numerose piccole camere d'aria che consentono alla pianta di galleggiare sulla superficie dell'acqua.
I giacinti d'acqua popolano la superficie dei fiumi e dei canali navigabili e si sviluppano tanto copiosamente da rappresentare talvolta un ostacolo alla navigazione delle imbarcazioni e allo scorrere dell'acqua nei canali d'irrigazione.
Essi, tuttavia, svolgono contemporaneamente un'efficace azione depuratrice, in quanto sono in grado di assorbire dalle acque grandi quantità di sostanze inquinanti. 
Le piante vengono raccolte manualmente e disposte in grandi ed assolate distese per l'essiccazione. 
Abili mani poi lavorano magistralmente il raccolto formando una sottile treccia, che viene usata per rivestire la struttura delle poltrone e dei divani.Si presta ad essere utilizzato per dare vita ad oggetti d'arredo di gusto romantico e tradizionale oppure per interpretazioni più contemporanee e moderne, in special modo se utilizzato in abbinamento a materiali contrastanti quali legno e metallo, per comporre divani, poltrone, cesti, lampade ecc.
L'intreccio può essere tinteggiato nei vari colori


 IL MIDOLLINO

Il midollino si ottiene scortecciando e trafilando le canne dei giunchi o del rattan per ottenere delle strisce lunghe, sottili e flessibili.
Il più pregiato è quello ricavato dal rattan indonesiano.


È ideale per essere intrecciato manualmente, ottenendo una trama molto fitta e morbida. 
 Si presta ad essere utilizzato per dare vita ad oggetti d'arredo di gusto romantico e tradizionale oppure per interpretazioni più contemporanee e moderne, in special modo se utilizzato in abbinamento a materiali contrastanti quali legno e metallo, per comporre divani, poltrone, cesti, lampade ecc.
L'intreccio può essere tinteggiato nei vari colori. 

LA PALMA DEL RATTAN   

Uno dei tipi più conosciuti di palma del rattan è il Calamus Rotang, il cui nome deriva dal greco calamos = canna, in riferimento ai fusti sottili simili alle canne di bambù.

Il termine specifico è il nome indigeno usato per indicare il materiale ricavato dai fusti (rattan).
Area d'origine - Asia sud-orientale

Il termine specifico è il nome indigeno usato per indicare il materiale ricavato dai fusti (rattan). 
Cresce soprattutto nell'Asia sud-orientale.
 Nella maggior parte dei casi il rattan viene ricercato nelle foreste dove cresce selvatico ma esistono degli esempi, anche in Indonesia, di rattan che viene piantato e coltivato come fosse una coltura normale
 E' una palma rampicante con fusto sottile di diametro variabile da pochi millimetri a qualche centimetro, flessibile, talora più o meno spinoso.


Quello che viene raccolto è una canna molto lunga che rappresenta il fusto della palma una volta liberato dalla guaina fogliare.
I fusti sottili e cilindrici, opportunamente lavorati, costituiscono il noto rattan, un materiale pregiato e costoso, molto apprezzato per la fabbricazione di mobili, bastoni, ombrelli e per lavori di intreccio oppure per lavorazioni a canna piena.
Il rattan cresce spontaneamente nelle foreste, striscia a terra, si arrampica sugli alberi e termina la sua crescita là dove raggiunge la luce.


Le sue radici possono essere anche molto lontane dal fusto principale e possono anche essere aeree.. E' l'unica pianta al mondo con i condotti linfatici longitudinali e l'unica dalla forma a botte esistente sul pianeta; nasce sottile, s'ingrossa al centro per terminare nuovamente sottile.
La sua lunghezza può superare i 100 metri e il diametro può raggiungere anche i 500 mm
Non è protetta, ma occorrono accorgimenti per non procurare danni gravi all’ambiente: va tolto solo il tronco principale senza danneggiare le radici lontane, ma comunque non deve essere tagliato se le radici accessorie sono inferiori a sei, perché significa che la pianta non ha raggiunto una maturità tale da consentirle di rigenerarsi dopo il taglio della parte principale.
Le popolazioni locali sostengono che questa pianta sia stata scoperta ed inizialmente raccolta per la pesca all'amo, grazie alle foglie, caratterizzate da un'estremità a forma di uncino. 

Proprio questi "uncini" hanno sempre reso laboriosa e faticosa la raccolta del RATTAN, che deve essere tagliato alla base e sfilato foglia dopo foglia a partire dall'estremità.
Gli indigeni, però, non si fermarono ad utilizzarne esclusivamente le foglie ma cercarono di adoperare il fusto per la realizzazione di oggetti utili alla vita del villaggio, sfruttandone la flessibilità, la resistenza e la malleabilità
Nel processo di produzione, il tronco viene decorticato con olio bollente (100-200°C) i cui residui vengono poi eliminati con la segatura.
I tronchi vengono posizionati al sole per piu' giorni, per poi subire una seconda selezione (qualita', elesticita' e misure).

I materiali naturali vengono lavati, puliti con sabbia e acqua, separati dalla lunga foglia e snodati a mano. 
I materiali scortecciati vengono trafilati con apposite calibratrici, per poi essere riselezionati per colore, rotondita', elasticita' ed integrita'.
La Gran Bretagna e l'Olanda furono le prime nazioni a sfoggiare nelle proprie abitazioni i mobili di RATTAN, simbolo del colonialismo e di conoscenza di culture lontane.
E' un prodotto naturale ed ecologico al 100%, con sue caratteristiche uniche, adatto quasi esclusivamente a produzioni artigianali.

Può essere utilizzato ad intreccio o può costituire l'ossatura delle sedute, quindi liscio
Il rattan è resistente ad estreme condizioni atmosferiche e si rivela così una valida alternativa alla più fredda plastica per l'arredo di giardini e terrazze.

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