giovedì 23 ottobre 2014

I NOSTRI MATERIALI

LA PALMA DEL RATTAN

Uno dei tipi più conosciuti di palma del rattan è il Calamus Rotang, il cui nome deriva dal greco calamos = canna, in riferimento ai fusti sottili simili alle canne di bambù.
Il termine specifico è il nome indigeno usato per indicare il materiale ricavato dai fusti (rattan).
Area d'origine - Asia sud-orientale
Il termine specifico è il nome indigeno usato per indicare il materiale ricavato dai fusti (rattan). 
Cresce soprattutto nell'Asia sud-orientale.
Nella maggior parte dei casi il rattan viene ricercato nelle foreste dove cresce selvatico ma esistono degli esempi, anche in Indonesia, di rattan che viene piantato e coltivato come fosse una coltura normale
E' una palma rampicante con fusto sottile di diametro variabile da pochi millimetri a qualche centimetro, flessibile, talora più o meno spinoso.
Quello che viene raccolto è una canna molto lunga che rappresenta il fusto della palma una volta liberato dalla guaina fogliare.
I fusti sottili e cilindrici, opportunamente lavorati, costituiscono il noto rattan, un materiale pregiato e costoso, molto apprezzato per la fabbricazione di mobili, bastoni, ombrelli e per lavori di intreccio oppure per lavorazioni a canna piena.
Il rattan cresce spontaneamente nelle foreste, striscia a terra, si arrampica sugli alberi e termina la sua crescita là dove raggiunge la luce.


Le sue radici possono essere anche molto lontane dal fusto principale e possono anche essere aeree.. E' l'unica pianta al mondo con i condotti linfatici longitudinali e l'unica dalla forma a botte esistente sul pianeta; nasce sottile, s'ingrossa al centro per terminare nuovamente sottile.
La sua lunghezza può superare i 100 metri e il diametro può raggiungere anche i 500 mm
Non è protetta, ma occorrono accorgimenti per non procurare danni gravi all’ambiente: va tolto solo il tronco principale senza danneggiare le radici lontane, ma comunque non deve essere tagliato se le radici accessorie sono inferiori a sei, perché significa che la pianta non ha raggiunto una maturità tale da consentirle di rigenerarsi dopo il taglio della parte principale.
Le popolazioni locali sostengono che questa pianta sia stata scoperta ed inizialmente raccolta per la pesca all'amo, grazie alle foglie, caratterizzate da un'estremità a forma di uncino. 

Proprio questi "uncini" hanno sempre reso laboriosa e faticosa la raccolta del RATTAN, che deve essere tagliato alla base e sfilato foglia dopo foglia a partire dall'estremità.
Gli indigeni, però, non si fermarono ad utilizzarne esclusivamente le foglie ma cercarono di adoperare il fusto per la realizzazione di oggetti utili alla vita del villaggio, sfruttandone la flessibilità, la resistenza e la malleabilità
Nel processo di produzione, il tronco viene decorticato con olio bollente (100-200°C) i cui residui vengono poi eliminati con la segatura.
I tronchi vengono posizionati al sole per piu' giorni, per poi subire una seconda selezione (qualita', elesticita' e misure).

I materiali naturali vengono lavati, puliti con sabbia e acqua, separati dalla lunga foglia e snodati a mano. 
I materiali scortecciati vengono trafilati con apposite calibratrici, per poi essere riselezionati per colore, rotondita', elasticita' ed integrita'.
La Gran Bretagna e l'Olanda furono le prime nazioni a sfoggiare nelle proprie abitazioni i mobili di RATTAN, simbolo del colonialismo e di conoscenza di culture lontane.
E' un prodotto naturale ed ecologico al 100%, con sue caratteristiche uniche, adatto quasi esclusivamente a produzioni artigianali.

Può essere utilizzato ad intreccio o può costituire l'ossatura delle sedute, quindi liscio
Il rattan è resistente ad estreme condizioni atmosferiche e si rivela così una valida alternativa alla più fredda plastica per l'arredo di giardini e terrazze.

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